Popolo e Libertà
Periodico illustrato di attualità e politica
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Il Popolo e Libertà nasce come organo ufficiale del Partito Conservatore nel 1901 dalla fusione dei due quotidiani La Voce del Popolo e La Libertà, preceduto da numerose altre esperienze editoriali che sorgono a partire dalla seconda metà dell’Ottocento a sostegno dei moderati prima, e dei liberal-conservatori poi. Scopo dichiarato è di resistere al governo radicale.
Negli anni tra le due guerre mondiali difende posizioni antifasciste, ospitando scritti di don Luigi Sturzo, fondatore in Italia del Partito Popolare, e di altri italiani come lui esuli all’estero. Durante il secondo conflitto mondiale raggiunge picchi di tiratura fino a 9’000 copie giornaliere.
Direttori del quotidiano Popolo e Libertà sono state figure significative della politica ticinese: da Eligio Pometta (primo direttore nel 1901) a Giuseppe Cattori, da Enrico Celio a don Francesco Alberti, da Peppo Lepori a Cherubino Darani, da Romano Broggini ad Alberto Lepori. Nel 1970 il Partito cambia nome, diventando Partito popolare democratico. Il Popolo e Libertà continua la sua funzione guidato da Attilio Grandi, Luigi Pedrazzini, Saverio Snider e Matteo Oleggini.
Con Michele Ferrario, nel 1992, da quotidiano diventa settimanale, diretto in seguito da Giorgio Zappa e Gian Maria Pusterla. Dagli anni duemila il direttore del giornale sarà il segretario del Partito e da settimanale diventerà periodico nel 2017, in seguito a un rinnovo complessivo della testata promosso dell’allora neoeletto presidente cantonale Fiorenzo Dadò.
Accanto al Popolo e Libertà, da segnalare tra le esperienze editoriali nel Partito, anche il settimanale della sezione giovanile Il Guardista, nato nel 1928 e divenuto nel 1963 Politica Giovanile. Quest’ultimo ha proseguito le sue pubblicazioni fino al 1971.
Oggi il Popolo e Libertà gode del sostegno di un paio di migliaia di abbonati ed esce con sei pubblicazioni l’anno, di circa 40 pagine ciascuna. Presenta contenuti di politica e attualità, coinvolge molti amici del Partito e riporta le voci in particolare dei rappresentanti cantonali e federali del Centro.