Imposta di circolazione: siamo all’ora o mai più
di Maurizio Agustoni, capogruppo in Gran Consiglio del Centro – Corriere del Ticino del 10 ottobre 2022
Gianni Righinetti, nel suo editoriale di mercoledì scorso, sottolinea giustamente l’importanza della votazione del prossimo 30 ottobre 2022 sulla riduzione dell’imposta di circolazione.
L’attuale situazione è in effetti inaccettabile, per almeno tre motivi: 1) In Ticino paghiamo le imposte di circolazione tra le più care della Svizzera (le auto familiari e della classe media pagano spesso importi esorbitanti); se consideriamo che in Ticino sono pagati i salari mediani più bassi della Svizzera, la sproporzione è ancora più evidente; 2) Il Cantone incassa ogni anno circa 145 milioni di franchi in imposte di circolazione (tutti i tipi di veicoli inclusi), ma solo circa 110 milioni di franchi sono investiti per la costruzione e la manutenzione delle strade. Questo significa che decine di milioni di franchi di spesa pubblica vengono posti sulle spalle dei soli automobilisti; 3) Con la legge attuale il Consiglio di Stato può aumentare le imposte di circolazione senza possibilità di referendum (è già successo nel 2017 con 135.000 automobilisti; per 17.000 automobilisti l’aumento era stato del 100%). L’iniziativa che voteremo il 30 ottobre 2022 riporterà le imposte di circolazione in linea con la media Svizzera già dal 2023, fisserà il principio che deve esserci un equilibrio tra imposte di circolazione e costi della mobilità stradale e stabilirà la regola che ogni aumento dell’imposta di circolazione potrà essere sottoposto al popolo. Inoltre, l’iniziativa è l’unica occasione che abbiamo, almeno nell’immediato, per tentare di difendere il nostro potere d’acquisto a fronte della marea di aumenti annunciati negli ultimi mesi (casse malati, prezzi dell’energia, costi dell’edilizia). Dalle
tabelle pubblicate nelle ultime settimane si può verificare che la maggior parte delle persone avrà da subito un risparmio quanto mai prezioso. Come ha scritto Gianni Righinetti, lasciarsi sfuggire questa occasione sarebbe una «sorta di harakiri», perché ci condannerebbe per i prossimi anni a pagare l’attuale imposta che è iniqua, eccessiva e inutilmente complicata. Il prossimo 30 ottobre 2022 sosteniamo quindi con convinzione l’iniziativa «Per un’imposta di circolazione più giusta».